"Qui non ci sono persone sconosciute, ma solo amici che non si sono ancora incontrati ".
In un caldo pomeriggio di luglio entrare nella frescura di un bosco incantato ai piedi del Monte Bianco non ha prezzo, se poi a questa gradevolezza si aggiunge anche una scritta di benvenuto di questo calibro vi assicuro che tutte le preoccupazioni si lasciano alle spalle. Dopo anni di frequentazione del bosco del Peuterey finalmente mi sono decisa ad assistere a una manifestazione di "Celtica", decisamente scettica per i racconti che avevo sentito in questi anni (questa è la 16° edizione).
Da subito mi sono meravigliata dell'atmosfera, tutti sono molto calmi, in pace con il mondo, alcuni passeggiano vestiti da celti, si vedono uomini in kilt, signore con vestiti lunghi e maniche altrettanto importanti incoronate dalle immancabili ghirlande di fiori, bambini con orecchie, cappelli e scarpe a punta. Nel mercato ordinatissimo ai lati dei piccoli tratturi del bosco le bancarelle espongono una miriade di manufatti creati da artigiani del cuoio, legno, vetro, argento, rame.
Non mancano i momenti golosi. Non tutti forse sanno che la Valle d'Aosta è un'attenta produttrice di mele che crescono a media altezza sui pendii di Saint Pierre, famosa anche per un bellissimo castello, molto simile a quello di Cenerentola, nelle immediate vicinanze di Aosta. Da questi succulenti prodotti della terra i valdostani sanno ricavare il sidro, una bevanda alcolica buonissima, senza dimenticare le gelatine, le marmellate, i succhi di frutta.
Abbiamo poi il miele, goloso alimento dei produttori locali di Miel du Val d'Aoste, che qui viene offerto su crostini di pane nero e un buon té come prima colazione, e poi bancarelle con tutti i prodotti caseari della valle, fontina, blue Aoste, toma di Gressoney, e non manca il lardo di Anard e il gustoso Jambon de Bosses, un ottimo prosciutto crudo che viene prodotto esclusivamente nella valle del Gran S. Bernardo.
Per smaltire tutte queste prelibatezze, si possono frequentare i laboratori per incidere il legno, il cuoio, il gesso o semplicemente una lezione di ballo celtico o un'oretta di Yoga d'altri tempi. Ci sono giochi per i bambini, concerti di arpe per i grandi e in serata il grande concerto di musica celtica con artisti internazionali che si conclude a notte fonda intorno ad un grande falò, e visto che qui fa decisamente freddo, l'ideale è scaldarsi con una bevanda dolce, calda e speziata: il Vin Brulè.
Per ultimo ma degno di nota è l'aver constatato che nonostante un afflusso di pubblico decisamente importante, tutte le strutture accessorie sono state mantenute ordinate e pulite, parlo dei parcheggi, delle toilette chimiche, del sottobosco, e un'iniziativa molto simpatica è stata quella di vendere dei piccoli posacenere coloratissimi col logo di "Celtica" per evitare di gettare cenere e mozziconi per terra; il ricavato? Tutto devoluto per i nostri fratelli terremotati dell'Emilia Romagna.
Che senso ha godere di un momento felice della vita se non puoi dividerlo anche con un piccolo gesto con altri amici?
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